Il commissario dell' ospedale Perugia riceve il presidente dell'Osservatorio e Vice Presidente Faip Raffaele Goretti
Proseguendo negli incontri con operatori sanitari ed associazioni del volontariato, il Commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera di Perugia Antonio Onnis ha ricevuto il presidente dell'Osservatorio sulla condizione delle Persone con disabilità della Regione Umbria nonchè Vice Presidente Nazionale della Faip, Raffaele Goretti. Tema dell'incontro la realizzazione di progetti legati a percorsi di riabilitazione dei pazienti con lesioni midollari.
Raffaele Goretti accompagnato dal consigliere dell'associazione Paraplegici umbri, Massimiliano Sciatella, ha ripercorso le tappe più importanti dell'Unità Spinale Umbra, presso l'ospedale di Perugia, che nel 2018 ha festeggiato venti anni di attività.
Struttura considerata dagli esperti - sottolinea l'Azienda ospedaliera in una nota - centro di eccellenza nazionale.
Il Commissario Onnis si è impegnato ad incontrare a breve, con una sua visita il personale sanitario per conoscere le esigenze di carattere assistenziale-riabilitativo di pazienti con patologie particolarmente complesse come nel caso delle persone con lesione al midollo spinale.
Dal Suo canto Raffaele Goretti: "Il percorso per la realizzazione dell’Unità Spinale Unipolare dell’Umbria – spiega Raffaele Goretti dell’Associazione Paraplegici Umbri, organizzatrice dell’evento insieme all’Azienda Ospedaliera, all’Università e al Comune di Perugia – iniziò dopo il primo Convegno promosso nel 1990 dalla nostra Associazione, giungendo alla sua concreta attuazione nel 1998, dopo essere passato per un periodo organizzativo transitorio (1992-1995), nel quale un gruppo di operatori professionali (medici, terapisti della riabilitazione e infermieri professionali) costruirono sul campo il modello operativo e organizzativo, sotto la guida e con il contributo culturale del professor Massimo Taramelli e con la partecipazione attiva delle persone con lesione al midollo spinale».
«Successivamente – prosegue Goretti – con l’arrivo nel 1999 del nuovo direttore della struttura, la dottoressa Renée Masckhe, primo direttore donna, proveniente dall’Unità Spinale di Heidelberg in Germania, meta in quegli anni di tanti italiani con lesione midollare, si diede pieno avvio al modello organizzativo caratterizzato da un approccio assistenziale globale, frutto di un lavoro d’équipe finalizzato al massimo recupero dell’autonomia e dell’indipendenza della persona con lesione al midollo spinale.»
«Ancora oggi prosegue Goretti, stiamo scontando l’assenza di dati epidemiologici significativi sulla lesione midollare, infatti, senza le informazioni necessarie non è possibile fare una valutazione dei bisogni assistenziali, fondamentali per pianificare interventi di politica socio-sanitarie». Altra questione di fondamentale importanza sottolineata da Goretti è che secondo un recente studio, «fra le persone che hanno subìto una lesione midollare, si riscontra un aumento dei casi di perdita del lavoro, meno autonomia, crescita dell’insoddisfazione. Oggi, per citare un solo dato, il 19% delle persone perde il lavoro in seguito all’evento traumatico, mentre nel 2000 questa percentuale era del 5,4%».
«La gestione della lesione midollare – ha concluso Goretti comporta dei costi che incidono pesantemente sull’equilibrio economico e sociale del 73% delle famiglie coinvolte, senza considerare che molte di loro sono costrette ad assumere una badante, a un costo medio di 830 euro mensili»
Questi i temi più importanti ribaditi in occasione dell’incontro, al quale seguiranno altri momenti di confronto nei quali si spera possano anche essere risolte le numerose aspettative delle persone con lesione al midollo spinale dell’Umbria (450 Circa), come la messa in opera e il pieno funzionamento della piscina a sostegno delle attività riabilitative.