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Emilia Romagna: Quando la gara sugli Ausili non mette tutti d'accordo

Riceviamo e riportiamo la nota di Mauro Venturelli  - Segretario – Associazione Paraplegici tra e per Medullolesi dell’Emilia Romagna. L’Associazione Paraplegici  Emilia Romagna, è nata nel 1982 a Modena con il fine di tutelare le persone con disabilità (paratetraplegici) in particolare nei percorsi di cura/riabilitazione dove l’ambito ausili è una componente di grande importanza.

Proprio sull’argomento ausili, la Regione Emilia Romagna  settore Sanità ci ha invitato a partecipare all’incontro giovedì  26 settembre u.s. dove ha presentato diverse ipotesi sull’applicazione dei  nuovi Lea (DPCM gennaio 2017), in particolare nell’approvvigionamento e forme di acquisto di ortesi, protesi e ausili, nuova competenza passata alle regioni con questo decreto. Materia assai problematica e di non facile applicazione, lo dice anche solo il fatto che a distanza di quasi 3 anni dall’approvazione di questa norma, nessuna regione è riuscita ad applicarla pienamente. Una delle note dolenti di questa normativa è quella che per diversi ausili è stata cambiata  la classificazione rispetto alla legge precedente, facendoli adesso rientrare tra i dispositivi di serie di cui agli elenchi 2A e 2B, indicando tra le forme di approvvigionamento quello delle procedure pubbliche di acquisto (gare).

La Regione attraverso Intercent-ER ci ha esposto una fase molto avanzata di proposte di procedure di acquisto, in particolare su tutta quella parte di ausili standard (2B) che necessitano solo di adattamenti minimali e che anche oggi vengono forniti direttamente dalle Ausl di residenza del disabile. Siamo quindi d’accordo per questa tipologia di ausili, standard, presenti negli elenchi 2B della norma, a utilizzare gare pubbliche di acquisto che daranno modo di ottenere sicuramente importanti risparmi, che possono a sua volta essere impiegati per l’acquisto dei tanti  nuovi  ausili/ortesi presentati  con questa legge.

Questo non potrà avvenire certamente con quegli ausili facenti parte degli elenchi 2A, ausili che devono essere fortemente personalizzati e costruiti su misura e quindi essere in grado di rispondere a una diversità enorme di limitazioni presenti nelle persone con disabilità grave, e questo aspetto è chiaramente emerso nell’incontro dove i funzionari della Regione hanno ben chiaro che deve essere salvaguardato in primis le necessità della persona disabile grave prima che il mandato della normativa.

Indichiamo solo alcuni di questi ausili costruiti su misura rientranti negli elenchi 2A:

-  carrozzine superleggere per adulti o bambini, sia manuali che elettroniche,  sistemi di postura tronco e/o bacino ecc.

Come confermato nell’incontro, non è ancora stato pubblicato da Intercent-ER  nessun bando di acquisto (gara) ad oggi, né per gli ausili degli elenchi 2A, né per quelli rientranti negli elenchi 2B.

E’ previsto un ulteriore incontro convocato dall’Assessore regionale alla Sanità dott. Sergio Venturi  e il mondo dell’associazionismo dei disabili, a cui chiediamo di partecipare, per il giorno 7 ottobre p.v. dove verranno chiariti anche questi ultimi dubbi.

Due parole vanno spese nei confronti di quelle Federazioni regionali quali la FAND e la FISH, invitate come noi all’incontro che però hanno declinato l’invito, che ci può chiaramente stare, ma che non possono farlo attraverso un comunicato  stampa,  zeppo di offese diffamatorie sia nei confronti della Regione, del Pres. Bonaccini che dei funzionari coinvolti in questo difficile lavoro.

Non ci piace veder atteggiamenti così offensivi da parte di associazioni/federazioni di volontariato.  Noi crediamo  nel confronto in particolare con le istituzioni e non dare mai l’idea che dietro a particolari prese di posizione si corra per interessi diversi, che non siano esclusivamente quelli  a favore delle persone disabili.  Nel caso saremo i primi a scendere in piazza se su questi temi la Regione adotterà  linee esclusivamente di risparmio economico, ma fino a oggi non è mai successo e gli aiuti che i disabili hanno in Emilia Romagna, non ha eguali in nessun altra regione italiana.