Giornata Nazionale: Implementare e rilanciare le Unità Spinali Unipolari
Le misure adottate durante la pandemia dalle Unità Spinali Unipolari e gli aspetti necessari ad avviare una ripresa graduale dei servizi e dei sostegni più adeguati alle persone con lesione al midollo spinale: questi i temi al centro dell’evento organizzato dalla Federazione FAIP, in occasione della Giornata Nazionale della Persona con Lesione al Midollo Spinale, cui ha partecipato anche la ministra delle Disabilità Stefani, e al termine del quale un messaggio è emerso con forza: «Le Unità Spinali Unipolari devono essere implementate e rilanciate, non si può più attendere!»
«Abbiamo analizzato le misure adottate durante la pandemia dalle Unità Spinali Unipolari per dare risposte sanitarie alle tante persone con lesione al midollo spinale del nostro Paese. Abbiamo quindi affrontato una serie di aspetti necessari ad avviare una ripresa graduale dei servizi e dei sostegni più adeguati nei diversi settori delle attività sociali, economiche e produttive, anche attraverso l’individuazione di nuovi modelli organizzativi e relazionali che tengano conto delle esigenze di contenimento e prevenzione dell’emergenza. Ora più che mai le Unità Spinali Unipolari devono essere implementate e rilanciate, non si può più attendere!».
Così Vincenzo Falabella, presidente della FAIP e Raffaele Goretti, vice presidente FAIP (Federazione Associazioni Italiane di Persone con Lesione al Midollo Spinale), sintetizzano i contenuti dell’evento promosso il 9 aprile scorso, in occasione della Giornata Nazionale della Persona con Lesione al Midollo Spinale del 4 aprile, da noi ampiamente presentato a suo tempo.
L’appello finale lanciato dal Presidente della FAIP ha trovato sostanza, nel corso dell’incontro, in una vera e propria piattaforma di impegno, sottoscritta e condivisa da tutti i partecipanti alla Giornata, «da promuovere – come è stato scritto – nelle successive azioni che si vorranno intraprendere per il rilancio dei servizi dedicati alle persone con lesione al midollo spinale».
Quattro, in particolare, sono stati i punti individuati, sui quali impegnarsi con forza, vale a dire:
«° L’effettiva presa in carico delle persone con lesione al midollo spinale, attraverso il modello organizzativo delle Unità Spinali e dei Servizi dedicati, basato su un approccio multidisciplinare, multiprofessionale e su un lavoro di équipe, per definire un progetto personalizzato.
° Il consolidamento del principio riferito al trattamento unipolare, attraverso l’ottimizzazione del coordinamento da parte dell’Unità Spinale di riferimento, in collegamento sinergico e funzionale con i Servizi territoriali, promuovendo altresì l’organizzazione in rete tra le diverse Unità Spinali.
° Il potenziamento e il consolidamento dei servizi territoriali, favorendo la formazione dei professionisti tra Unità Spinali e strutture territoriali stesse.
° La valutazione e l’elaborazione di strumenti condivisi, utili alla difesa e al rilancio del modello riferito al Codice 28*, considerandolo come valore culturale, professionale, scientifico e organizzativo imprescindibile nell’approccio alle persone con lesione l midollo spinale, consolidato ormai da quasi trent’anni nei Paesi Occidentali più avanzati».
Ripartito in due sessioni (Lezioni dalla pandemia e Le Unità Spinali: servizi e strutture di riferimento organizzativo e funzionale nella presa in carico della persona con lesione al midollo spinale), l’evento ha potuto contare anche sulla partecipazione della ministra delle Disabilità Erika Stefani, che oltre a complimentarsi con la FAIP «per il lavoro finora svolto e per lo spirito di resilienza con cui ha affrontato la pandemia», ha rinnovato alla Federazione la propria «disponibilità all’ascolto, per la costruzione di un welfare più moderno e incentrato sul progetto individuale», ritenendo questo «uno degli obiettivi cui volgere l’azione di governo». (S.B.)
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