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Non depotenziate l’Unità Spinale di Torino!

"Stiamo assistendo a un progressivo depotenziamento dell’Unità Spinale di Torino, con dodici posti letto in meno, a causa della riduzione del personale infermieristico e di riabilitazione. E verso l’estate, ovvero nella stagione in cui aumenteranno le esigenze di ricovero per le persone con lesione midollare, le cose non potranno che peggiorare»: lo denuncia il Coordinamento Para-Tetraplegici del Piemonte, che chiede una rapida soluzione al grave problema".

«Denunciamo una situazione di difficoltà propria all’Unità Spinale Unipolare di Torino, che osserviamo via via depotenziata, alla luce della progressiva riduzione del numero dei posti letto, che dagli iniziali 46 autorizzati dalla Regione, si sono ridoti al numero di 34 effettivamente attivi».
Lo si legge in una nota a firma diPiergiuseppe De Vecchi Pellati, presidente del Coordinamento Para-Tetraplegici Pemonte, l’associazione regionale delle persone con lesione midollare, aderente alla FAIP (Federazione Associazioni Italiane Paratetraplegici) e alla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). «La causa di questa situazione – vi si aggiunge – è nota: si tratta della riduzione del personale infermieristico e di riabilitazione operante nella struttura. Per quanto riguarda infatti il personale infermieristico, mancano almeno 12 infermieri professionali per tornare ai 46 posti letto attivi, e sembra che a tale obiettivo non si arriverà facilmente, nonostante il trasferimento nell’Unità Spinale di figure infermieristiche già operanti al Maria Adelaide, dismesso definitivamente dal 31 marzo di quest’anno».

In vista poi dell’estate, un altro problema viene segnalato dal Presidente del Coordinamento piemontese: «Si avvicina l’estate – dichiara infatti – e, come avviene sempre, si verificherà un’ulteriore riduzione del personale in servizio, che dovrà fruire del diritto alle ferie; conseguentemente, si determineranno sempre più difficoltà a dare risposta alle necessità di ricovero, che in estate aumentano, sia per le persone con trauma midollare recentemente subìto, sia per coloro che sono soggetti a complicanze tardive, quali le lesioni da pressione, che richiedono ricovero pre e post-operatorio, senza nemmeno soffernarsi sul tema dell’effettiva disponibilità di camere operatorie».

In un quadro, quindi, che su un altro versante fa registrare invece soddisfazione, da parte del Coordinamento, per l’annuncio dell’avvio a titolo sperimentale del servizio di neuromodulazione sacrale, che coinciderà «con una nuova prestazione offerta alle persone con lesione midollare», si chiede una rapida soluzione del grave problema legato alla riduzione dei posti letto e del personale, ponendo fine al depotenziamento dell’Unità Spinale torinese. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@cptorino.it.