Superare la situazione di emergenza dell’Unità Spinale Umbra
Le attività medico-assistenziali-riabilitative e psicosociali svolte all’interno della Struttura Complessa dell’Unità Spinale Unipolare Umbra, che ha sede presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia, sono classificate come “di alta specialità riabilitativa” e ad occuparsene è personale formato per trattare condizioni patologiche molto complesse come la paraplegia e la tetraplegia. È quindi tanto più inaccettabile, secondo la Federazione FAIP, l’attuale situazione organizzativa di tale struttura, che da tempo si trova in grande difficoltà, un’emergenza che si chiede venga risolta quanto prima.
Le attività medico-assistenziali-riabilitative e psicosociali svolte all’interno della Struttura Complessa dell’Unità Spinale Unipolare Umbra, che ha sede presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia, sono classificate come “di alta specialità riabilitativa” e ad occuparsene è personale formato per trattare condizioni patologiche molto complesse come la paraplegia e la tetraplegia. È quindi tanto più inaccettabile, secondo la Federazione FAIP, l’attuale situazione organizzativa di tale struttura, che da tempo si trova in grande difficoltà, un’emergenza che si chiede venga risolta quanto prima
Una premessa è necessaria: le attività medico-assistenziali-riabilitative e psicosociali svolte all’interno della Struttura Complessa dell’Unità Spinale Unipolare Umbra, che ha sede presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia, sono classificate come “di alta specialità riabilitativa” (Codice 28*) e ad occuparsene è personale formato per trattare condizioni patologiche molto complesse come la paraplegia e la tetraplegia. Si parla infatti di persone che trovano risposte qualificate alla loro grave situazione assistenziale nelle poche Unità Spinali in Italia e quella di Perugia è una di queste. È quindi tanto più inaccettabile, secondo la FAIP (Federazione Associazioni Italiane di Persone con Lesione al Midollo Spinale), l’attuale situazione organizzativa di tale struttura, che ormai da tempo si trova in grande difficoltà, a causa soprattutto della mancanza di personale medico e di altri operatori non medici.
A tal proposito, gli esponenti locali della FAIP avevano avuto, all’inizio di luglio, un incontro con Massimo D’Angelo, direttore della Sanità Regionale, durante il quale era stata appunto evidenziata la necessità di risolvere velocemente la situazione di emergenza dell’Unità Spinale, avviando in parallelo il percorso per la riscrittura della Deliberazione di Giunta Regionale n. 250 del 2009 (Procedure e percorsi vincolanti regionali di presa in carico della persona con lesione al midollo spinale).
A distanza di più di due mesi, la situazione è rimasta molto critica, alla luce del fatto che la riduzione dei posti letto da dodici a otto ha di fatto limitato la possibilità di ricovero per le persone con lesione midollare acuta, i cui casi aumentano notevolmente nella stagione estiva. «Attualmente – sottolineano infatti dalla FAIP – ci sono persone con lesione midollare acuta in attesa di ricovero, senza contare che la mancanza di personale medico ha di fatto bloccato ogni attività ambulatoriale e di follow-up per le persone con lesione midollare che necessitano di controlli e cure».
«Chiediamo dunque – è la pressante richiesta della FAIP – di provvedere immediatamente a risolvere questa emergenza, cercando di dare risposte ad una situazione che mette a rischio la salute delle persone con lesione midollare che richiedono un’alta intensità di cure». (S.B.)
*Nei modelli di rilevazione del Sistema Informativo Sanitario, il “Codice 28” identifica la riabilitazione dalle lesioni midollari traumatiche e non, caratterizzandola come «la necessità di considerare il percorso riabilitativo come un processo articolato e complesso che riguarda tutto il recupero delle diverse autonomie per permettere alla stessa persona di poter riacquisire complessivamente le proprie capacità compatibili con la lesione midollare stessa».
Per ulteriori informazioni: presidenza@faiponline.it.