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Lesioni midollari: smetterla di diffondere false speranze!

In una delle testate che ne hanno parlato nei giorni scorsi si legge: «SVIZZERA: Paraplegico torna a camminare grazie a un’interfaccia digitale». Colpisce poi che a una semplice ricerca in Google, notizie praticamente simili siano datate 2018, 2019 o 2022. Ma le cose stanno proprio così? Pare proprio di no, se è vero, come afferma con nettezza Vincenzo Falabella, presidente della Federazione FAIP, che «è ora di smetterla con la diffusione di false speranze». «Non si deve parlare di “cammino” – aggiunge -, ma semmai di “deambulazione assistita”, e solo in alcuni casi molto circoscritti»

In una delle testate che ne hanno parlato nei giorni scorsi si legge: «SVIZZERA: Paraplegico torna a camminare grazie a un’interfaccia digitale». Colpisce poi che a una semplice ricerca in Google, notizie praticamente simili siano datate 2018, 2019 o 2022. Ma le cose stanno proprio come vengono raccontate ormai da alcuni anni? Pare proprio di no.
«Purtroppo ci risiamo! – commenta Vincenzo Falabella, presidente della FAIP (Federazione Associazioni Italiane di Persone con Lesione al Midollo Spinale) – su varie TV e giornali è rimbalzata infatti la notizia che dei ricercatori svizzeri di Losanna hanno messo a punto un sistema robotico che consentirebbe a una persona paraplegica di tornare a “camminare” e la stessa notizia, sempre dai medesimi ricercatori, era stata lanciata qualche anno fa. Lo studio, infatti, è lo stesso, corredato questa volta da qualche video diffuso ad hoc. Tale “miracolo”, perché di questo si dovrebbe parlare se realmente una persona con lesione midollare dopo anni e anni potesse ritornare a camminare, abbandonando la propria sedia a rotelle, avverrebbe tramite degli impulsi elettrici che dal cervello, bypassando la lesione midollare, arriverebbero alla parte sottostante la lesione. Lascia ancor più perplessi che anche esimi ricercatori italiani abbiamo pubblicamente affermato che “finalmente verrà abbandonata la carrozzina, finalmente si potrà camminare nei luoghi di lavoro, si potrà camminare per andare a prendere un aperitivo con amici, o fare delle passeggiate con la propria famiglia”. Tutto ciò è decisamente inaccettabile e rischia di fare molto danno!».

«Lo sanno i medici e i ricercatori – prosegue Falabella -, lo sappiamo noi che viviamo con una lesione midollare: non si può e non si deve parlare di “cammino”, ma semmai di “deambulazione assistita”, e solo in alcuni casi molto circoscritti, con un quadro clinico ben delineato di “lesione incompleta” [la cosiddetta lesione “ASIA D”, secondo la classificazione dell’American Spinal Injury Association, N.d.R.]. E in ogni caso non potrebbe essere abbandonata la carrozzina».

«È ora di smetterla con la diffusione di false speranze – afferma con nettezza il Presidente della FAIP – la differenza, infatti, tra una ricerca seria e validata e una che sa più di “investimento pubblicitario” è proprio questa. Noi, come persone con lesione midollare e rappresentanti di Associazioni del settore, seguiremo questi studi senza farci condizionare da “messaggi spot” o da notizie sensazionalistiche, ma cercando sempre più di fare in modo che la comunità scientifica internazionale si esprima sulla validità di quegli stessi studi e soprattutto di quanto fino ad ora è stato detto e diffuso. Senza mai dimenticare, naturalmente, che con la mia “amata e odiata carrozzina” sono autonomo, passeggio con la mia famiglia, vado con gli amici a cena, pranzo, prendo l’aperitivo, viaggio, insomma, faccio quello che fanno tanti altri!». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@faiponline.it.